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La versione di Maurizio Paganelli

Un progetto su alcuni dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) 2030, in particolare il 5, Parità di genere, prende la forma di un sito (www.ilfeminilediuguale.it) con materiale didattico, storie di donne, fotografie, video-interviste di italiane e immigrate in Piemonte e in Kenya, Nairobi. Arriva in rete dal 4 dicembre (mercoledì), promosso dalle ong World Friends, ponte sanitario sulla salute materno-infantile tra Kenya e Italia e CrescereInsieme di Acqui Terme, cooperativa sociale che lavora sul disagio giovanile e i migranti. Un sito articolato per l’utilizzo nelle scuole (14 coinvolte nel territorio di Alessandria-Asti) e la fruizione per chi ha voglia di approfondire gli Obiettivi 2030 dell’Onu collegando Parità di genere (Obiettivo 5), Salute (Obiettivo 3), Istruzione di qualità (Obiettivo 4), Riduzione delle diseguaglianza (Obiettivo 10).

Musica, fotografia e scrittura sono gli strumenti utilizzati. Centrale è il liceo musicale di Alessandria Saluzzo-Plana che ha dialogato a distanza con il laboratorio d’arte (danza e musica) Banjuka che si trova versione maurizio paganelli 1nella periferia Nord-Est di Nairobi a ridosso degli slum di versione maurizio paganelli 2Babadogo, Korogocho e Kariobangi. Ne sono nati una canzone, Equality (si può ascoltare sul sito), due diverse coreografie delle differenti realtà a Nord e Sud del mondo. Sedici ragazze del liceo coreutico (IAD) del Saluzzo Plana hanno creato un balletto sulle note di Equality. La parità di genere per loro, che ne hanno discusso e provato i gesti e i passi per oltre un mese, ha la figura dell’Albero della Vita, che si scompone in scene singole e quotidiane, per poi ricomporsi. «Hanno fatto tutto loro», sottolineano i coordinatori-professori Vito Stefanizzi e Annarosaria Mazzocchi, anch’essi stupiti dalla capacità di autoproduzione delle 16 teenager, Rebecca, Celine, Serena, Camilla, Titti, Aurora, Cecilia,  Emma, Elena, Evelyn, Giada, Martina, le due Alice e le due Sara. Un esempio di integrazione e coinvolgimento multietnico e di persone che vengono catalogate come i “diversamente abili”.  Contrappunto alle ragazze che vivono in Piemonte, il ballo coreografico delle ragazzine di Babadogo, coordinate dalla performer Beth, sempre sulle note di Equality: una danza che incede nelle movenze tradizionali africane e che ha coinvolto sia Sherly di 10 anni e Gloria di 11, come le quindicenni Esther e Jackline con le diciassettenni Rael e Vivian.

E nel sito oltre alle informazioni, ricerche, dati e storie di italiane e africane, c’è spazio per contribuire con proprie creazioni musicali sul tema della Parità di genere. Sarà l’orchestra del Saluzzo-Plana con il maestro-compositore Enrico Pesce, tra i coordinatori del progetto, a rielaborare e suonare quelle considerate più interessanti.

L’arte musicale si è mostrata, anche attraverso la rievocazione di canti rappresentativi per ciascuna donna (ognuno evocativo; tutti rielaborati dal maestro Pesce), davvero universale. Ninne nanne, gospel, canzoni tradizionali o moderne, per ogni donna le difficoltà e le gioie erano connesse con il ricordo di una canzone, confermando quanto le note musicali siano anche una fattore di resilienza.

Così l’arte della fotografia emerge dal sito nelle immagini delle donne intervistate: splendidi scatti in bianco e nero di Enrico Minasso, infaticabile e curioso ricercatore di un modo rispettoso di raccontare vita e ambiente dei soggetti ritratti.

E il viaggio de Il Femminile di Uguale porterà in vari centri piemontesi queste fotografie, in una mostra prevista nel prossimo anno e in altri incontri e laboratori. Affinché la Parità di genere e gli obiettivi 2030 decisi dall’Onu nel 2015 escano dal silenzio e dall’ombra. In parole, immagini e musica.

Il progetto ilfemminilediguale è uno dei 38 finanziati dalla Comunità Europea tramite la Regione Piemonte, FrameVoiceReport!, COP (Consorzio Ong Piemontesi)

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